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CONVERSIONE IRRIGUA DEL BACINO DI CÀ DEGLI OPPI: IL CONSORZIO DI BONIFICA VERONESE RIVOLUZIONA L’IRRIGAZIONE A OPPEANO, BOVOLONE ED ISOLA RIZZA

Pubblicata il 16/03/2021

“Un intervento che permetterà la razionalizzazione della fornitura dell’acqua ai terreni, riducendo quasi a zero i rischi di spreco di questa preziosa risorsa e aiutando le aziende agricole nel loro lavoro quotidiano” - così il presidente Alex Vantini sintetizza i lavori che il Consorzio di Bonifica Veronese sta effettuando su un’estensione di 550 ettari agricoli nei territori nella zona della media pianura veronese ricompresi tra i dei Comuni di Oppeano, Bovolone e Isola Rizza.
Obiettivo del progetto per la conversione irrigua del bacino di Cà degli Oppi è, appunto, quello di ammodernare il servizio irriguo rifornendo le aziende di acqua già in pressione, riducendone al tempo stesso il consumo, data la migliore efficienza dei sistemi di somministrazione irrigua localizzata rispetto al sistema a scorrimento. “Con i nuovi impianti – prosegue il presidente Vantini - si conseguirà un risparmio effettivo e realmente misurabile superiore del 50% rispetto alla situazione attuale”. Il progetto prevede la posa di una nuova rete interrata di tubazioni in ghisa sferoidale e polietilene ad alta densità, nonché l’adeguamento della esistente centrale di sollevamento, usata in passato ed ora non più in funzione, per l’installazione delle pompe e ai quadri elettrici, previsti a progetto. Il risparmio idrico che si avrà con la riconversione sarà superiore al 50%, pari ad un minore volume complessivo stagionale di circa 8,0 milioni di metri cubi d’acqua. L’irrigazione in pressione, oltre a ridurre drasticamente il consumo d’acqua, ridurrà anche il fabbisogno di sostanze concimanti e di fitofarmaci grazie al minore dilavamento della superficie del suolo.
La rete irrigua a scorrimento di Cà degli Oppi venne realizzata nel periodo dal 1926 al 1937, quando l’allora Consorzio di Irrigazione Ca' degli Oppi - assorbito poi nel 1978 dal Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese - concluse i lavori e permise di rendere produttivo un territorio che fino a dopo la Prima Guerra
Mondiale, non esisteva nella dimensione di realtà sociale e urbanistica. Era sostanzialmente un territorio di campagne disabitate, punteggiate solamente da alcune corti sparse con edifici satellite ed una Chiesa ed una bottega ad un incrocio.
Inizialmente la portata irrigua veniva pompata dal sottosuolo e dal Bussè e sollevata di circa 9 metri in località Feniletto grazie ad una centrale di sollevamento e poi distribuita a mezzo di un’arteria principale verso le tubazioni secondarie, migliorando contestualmente i terreni vallivi rendendoli adatti alla coltivazione: per la grande disponibilità d'acqua in precedenza erano destinati a risaie: secondo alcune fonti lì ebbe inizio la loro diffusione nel veronese. Recentemente il Consorzio di Bonifica Veronese, al fine di ridurre gli elevati costi energetici per il funzionamento delle pompe, ha sostituito la derivazione mediante sollevamento dalla centrale del Feniletto con una derivazione a gravità dal collettore Bongiovanna est, a sua volta alimentato dalla derivazione dal fiume Adige in località Sorio di San Giovanni Lupatoto.
L’acqua viene prelevata dal canale irriguo consortile “Fossa Bongiovanna Est” a monte del manufatto partitore “Molinetto” e veicolata, mediante la nuova condotta, fino al manufatto partitore “Ca’ degli Oppi” in località Feniletto, che si trova nei pressi dell’impianto di sollevamento di Cà degli Oppi da cui ha inizio la rete di strutturata che è complessivamente composta da oltre 20 km di condotte e canalette.
“La rete irrigua, realizzata ottant’anni fa, è soggetta a frequenti rotture a causa della scarsa qualità e della vetustà dei materiali dell’epoca – spiega il direttore del Consorzio di Bonifica Veronese Ing. Roberto Bin -. La conversione irrigua non è quindi giustificata solo dalla stringente necessità di razionalizzare l’uso dell’acqua, ma anche dalla urgenza a sostituire strutture in progressivo disfacimento. L’irrigazione in pressione non permette soltanto di ottenere un notevole risparmio d’acqua, ma al tempo stesso consente il miglioramento qualitativo dei raccolti, la valorizzazione dei terreni e della produzione agricola e una maggiore diversificazione delle colture, richiedendo al tempo stesso un quantitativo inferiore di prodotti concimanti ed antiparassitari”.
La fornitura d’acqua in pressione presenta ulteriori vantaggi rispetto alle primitive forme di irrigazione a scorrimento o sommersione, in particolare la possibilità di adottare tecniche irrigue differenti a medio-basse pressioni, come aspersione sottochioma, microirrigatori o goccia, in funzione delle specifiche esigenze delle singole aziende. Ma l’intervento non si limita ai territori oggi coinvolti dal progetto. In futuro, infatti, è prevista anche la conversione irrigua dei terreni contigui già irrigati ed alimentati dai collettori Bongiovanna Paradiso e Bongiovanna Cà degli Oppi Pelleghe, per una estensione complessiva di ulteriori 127 ettari. I lavori in corso sono stati appaltati alla ditta Beozzo Costruzioni Srl di Villa Bartolomea, per un importo di 3.164mila euro.
“L’intervento di Cà degli Oppi – indica il Direttore Generale, l’Ingegnere Roberto Bin – si affianca a due analoghi interventi che stiamo eseguendo a Palazzolo nei Comuni di Sona e Bussolengo e nei Comuni di Villafranca, Sommacampagna e Valeggio sul Mincio. Interventi che hanno un costo complessivo di 20 milioni di euro e sono finanziati con fondi comunitari dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a seguito di una selezione nazionale che ha premiato i migliori 19 progetti su oltre 70 presentati da altrettanti Consorzi di Bonifica di tutta Italia”.
La messa in funzione del nuovo impianto è prevista per la stagione irrigua del 2022.
“Il paese, le dinamiche occupazionali e sociali di quasi un secolo fa sono cambiate, ma l'acqua ed il Consorzio hanno dato il via alla formazione e allo sviluppo di una comunità, contestualmente alla frammentazione del latifondo: l'emergere della piccola proprietà contadina, dell'intraprendenza e della cooperazione popolare – spiega l’Assessore Luca Faustini; - L'utilizzo accurato ed avveduto di una risorsa in eccesso, l'acqua pompata dalla Valle, migliorò la rendita di terreni sabbiosi, portando alla comparsa di nuove attività commerciali ed artigiane che caratterizzano ancor oggi l'assetto del paese e creando un clima di coesione sociale delle famiglie pregno di fiducia nel futuro, rivoluzionando le abitudini ed innovandole. Complimenti al Consorzio per la realizzazione dell'infrastruttura e soprattutto per la lungimiranza dimostrata pensando questo progetto tempo addietro e per la tenacia nel perseguire l'obiettivo”, conclude Faustini.
Il Consigliere comunale Remo Molinari aggiunge: “Si tratta di un sistema moderno di irrigazione, nell’ottica di una sempre maggiore automatizzazione dell’irrigazione dei nostri campi. Dove questo sistema è utilizzato da anni, gli agricoltori ne sono molto soddisfatti”.
Infine il Sindaco Pierluigi Giaretta commenta: “Questo nuovo sistema di irrigazione consentirà di centellinare il consumo dell’acqua e di contenere lo spreco. Inoltre dà la possibilità agli agricoltori di gestire la quantità di acqua da utilizzare per l’irrigazione; sappiamo quanto sia indispensabile e importante l’acqua per i campi di frumento e granturco, ed è quanto mai necessario un monitoraggio che possa dare soluzione al problema della siccità, che si trascina da anni. Un ringraziamento al Consorzio di Bonifica Veronese per l’impegno posto in questo progetto a favore del territorio di Oppeano”.


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