La Corte rurale

Tra la seconda metà del ‘500 e il ‘600 tali costruzioni si andarono sviluppando anche per la diffusione della risicoltura e l’aumento del prezzo dei cereali.
Esse erano costituite dalla casa del padrone e dalle case dei lavoranti e inoltre vi si trovavano le strutture che contenevano la stalla, il fienile e il portico. La caneva era una struttura minore dedita alla conservazione del vino; vi erano inoltre una ghiacciaia, i pollai, il forno, il brolo ( giardino ) e l’orto, e a volte anche una cappella privata, il tutto disposto attorno alla grande aia.
Talora in queste corti a cavalli di un corso d’acqua si trovava anche una pila per la lavorazione del riso.
La torre colombara solitamente era a base quadrangolare, con muri spessi e sviluppata su tre piani.
Il piano terra serviva come deposito per gli attrezzi o come stalla, il primo piano era occupato dall’abitazione, mentre l’ultimo era dedicato alla nidificazione dei colombi.
Se fino alla fine del ‘600 le case rurali erano caratterizzate da una certa sobrietà, verso la fine del secolo divennero per molti proprietari case di villeggiatura e i giardini assunsero le sembianze di bellissimi parchi in stile inglese.
